Perché si allestisce un Presepio?

Che cosa spinge una o più persone a ripercorrere, anno dopo anno, gli stessi sentieri di pietrine bianche che portano a casette dal tettuccio rosso e spiovente, o stradine di pietra chiara, fiancheggiate da palmette che si affacciano protettive su bianchi villaggi in stile arabo? Quale folletto burlone si fa gioco di persone adulte, spesso già con i capelli bianchi e stressate come tutti dalle fatiche quotidiane, trasformandoli in bambini e inducendoli a muoversi tra pecore e cammelli, pastori e pastorelle, fontane e mulini, riproponendo un gioco ormai vecchio di secoli e, tuttavia, sempre nuovo?

La risposta è semplice quanto banale: ci vuole passione; poi vengono la fantasia, la ricerca del particolare, la pazienza, l’amore per la tradizione e così via, ma alla base di tutto c’è una vera e propria passione e come tale si può non capirla e non condividerla, ma non si può fare a meno di riconoscerla.
E di passione nel Presepio di Cumiana se ne vede davvero tanta; questa passione è nata e cresce da anni nella mente e nel cuore di un “tipo”, uno dei tanti Papà del Presepio sparsi un po’ in tutto il mondo; sapete, uno di quelli che non sanno resistere davanti ad un nuovo personaggio o all’ennesima creazione meccanica appena uscita dalla mente del costruttore; uno di quelli che non “fanno il presepio” ma lo costruiscono, lo vivono, lo abitano e sanno farlo parlare al cuore della gente.

Un Tipo cosi lo si può trovare dalle parti di Cumiana, appunto, e avendo avuto l’occasione di allestire un presepio nella Confraternita dei Santi Rocco e Sebastiano, non se l’è fatta sfuggire. Così nell’ottobre del 2002 è iniziata l’avventura a cui hanno partecipato parenti, amici e conoscenti del Tipo (che sia proprio uno dei folletti burloni?) e il risultato è stato un Presepio visto da migliaia di persone, con tanto di articolo su La Stampa e complimenti per tutti.
Anche quest’anno l’avventura continua poiché il Presepio di Cumiana, Natale dopo Natale, si è ingrandito e presenta sempre numerose novità rispetto all’anno precedente; così, sotto la vigile protezione dei santi Rocco e Sebastiano, accaniti sostenitori del presepio, la Confraternita attende con fiducia i suoi visitatori anche per questo Natale.